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Centella asiatica: l’erba delle tigri è un cicatrizzante naturale

L’Hydrocotile asiatica, più comunemente chiamata Centella asiatica, è una piccola pianta rampicante originaria dell’Asia meridionale, ma presente anche nell’Africa equatoriale e nelle zone tropicali dell’Amerca centrale, che vegeta nei terreni acquitrinosi ed ombreggiati.

Viene chiamata dalle popolazioni della Malesia “erba delle tigri” perché, secondo la leggenda, pare che questi animali usino medicare le loro ferite riportate durante le lotte con altri animali, strofinandosi sui tappeti erbosi ricoperti di tale pianta.

Nella medicina Ayurvedica, infatti, questa pianta viene largamente utilizzata come cicatrizzante ed in passato era considerato rimedio principe contro la lebbra.

Questa piccola pianticella acquatica ha anche un’altra curiosa caratteristica: quella di assorbire l’acqua facendo il caratteristico rumore di sorseggiarla: da qui il nome centella che deriva da “centellinare” proprio per indicare il suono che si potrebbe sentire avvicinandosi ad un acquitrino abitato da queste piante.

L’utilizzazione contro i sintomi dermatologici causati da lebbra, lupus e scrofola continuò per secoli, arrivando anche in Europa grazie a due botanici Olandesi al servizio delle colonie.

Ma le leggende, come spesso accade, hanno sempre un fondo di verità, e verso il 1950 si isolarono e identificarono gli asiaticosidicontenuti nella centella, che confermarono l’importante ruolo di questa pianta nella medicina empirica.

Le foglie della centella, infatti, contengono un alto tenore di saponine (chiamate asiaticosidi), flavonoidi, fitosteroli e tannini.

Questi principi attivi risultano particolarmente attivi nei confronti del tessuto connettivo, stimolando il reticolo endoteliale portando alla crescita dei fibroblasti e dei glucosamminoglicani.

Cosa significa tutto questo? Che la centella favorisce il processo di cicatrizzazione delle ferite (e quindi le tigri avevano ragione!), e più in generale viene riequilibrata la struttura del tessuto connettivo.

Grazie a queste sue caratteristiche la centella può essere impiegata per uso topico per migliorare problematiche dermatologiche come ulcere della pelle, nelle dermatosi e per calmare i rossori della psoriasi.

Ma la cosa interessante è che il tessuto connettivo è la sede dove viene regolata la produzione di collagene, grazie alla formazione di due amminoacidi (alanina e prolina).

Normalizzando il contenuto di collagene, la centella riveste un ruolo molto interessante nel donare elasticità ai vasi venosi, diminuendone la permeabilità ed intervenendo nelle insufficienze venose, come edemi o circolazione lenta.

Il tutto avviene aumentando l’elasticità dei vasi, diminuendo la stasi venosa ed aiutando a prevenire problematiche circolatorie.

Una delle cause del fenomeno “cellulite” è da ritrovarsi proprio nell’eccessiva permeabilità delle pareti dei vasi venosi: una circolazione lenta ed una stasi di sangue nelle vene provoca infatti una fuoriuscita di siero dalle pareti delle vene, il quale si insedia nel tessuto connettivo circostante, provocando fenomeni infiammatori e provocando una diminuzione del drenaggio di acqua e lipidi nelle zone interessate (la cellulite appunto).

Ecco che la natura può venire in aiuto a queste problematiche con gli estratti di centella, privi di controindicazioni conosciute, ma la cui assunzione è da evitare durante la gravidanza e l’allattamento.

Samuele Reina

Docente di Erboristeria


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